Perché dovremmo iniziare a firmare i modelli LLM


I modelli di intelligenza artificiale pensano. È ora di iniziare a firmarli per garantire fiducia, integrità e sicurezza ai margini.
Sono anni che parliamo di firma del codice. È una pratica ben compresa: firmare il codice per sapere cosa si sta eseguendo. Ma cosa succede quando il "codice" non è più solo logica procedurale? Cosa succede quando un sistema inizia a pensare e ad agire in modo autonomo?
In uno dei nostri ultimi podcast Root Causes Toronto Sessions, Tim e io abbiamo esplorato un argomento che sta nascendo silenziosamente sotto la superficie: la firma dei modelli. Man mano che l'intelligenza artificiale diventa sempre più integrata nei nostri dispositivi quotidiani, dagli smartphone ai sensori IoT, stiamo assistendo a un passaggio da modelli linguistici di grandi dimensioni basati su cloud a modelli linguistici piccoli o addirittura nano che funzionano offline sul bordo.
Questi modelli sono efficienti, specifici e sempre più potenti. Ma la domanda è questa: Sapete se il modello in esecuzione sul vostro dispositivo è quello previsto?
Il rischio nascosto sotto la linea di galleggiamento
Pensate all'IA come a un iceberg. Gli appariscenti LLM basati su cloud sono la punta, visibili e conosciuti. Ma il grosso del futuro dell'IA si trova sotto la linea di galleggiamento: piccoli modelli linguistici incorporati nei dispositivi, spesso nel punto di produzione. Questi modelli sono statici, contengono pesi statistici e sono raramente, se non mai, firmati.
Questo è un problema.
Se non firmiamo questi modelli, lasciamo la porta aperta alla manipolazione, dolosa o accidentale. Inoltre, a differenza del codice tradizionale, i modelli sono a malapena deterministici per natura, rendendo la manomissione più difficile da rilevare e potenzialmente più pericolosa.
Perché la firma del modello è importante
Conosciamo già i rischi di un firmware non firmato. Ora immaginiamo che questi rischi siano applicati ai modelli di intelligenza artificiale che influenzano le decisioni, automatizzano le attività e interagiscono con i dati sensibili. Le implicazioni sono sconcertanti.
Quindi vi chiedo:
- I vostri dispositivi edge eseguono modelli affidabili?
- Disponete di un meccanismo per verificare l'integrità dei modelli?
- La vostra organizzazione è pronta ad affrontare il "selvaggio west" della distribuzione dei modelli?
Perché al momento non esiste un consorzio, né regole, né infrastrutture. Non esiste nemmeno un vocabolario condiviso per la firma dei modelli. È ora di iniziare a costruirne uno.
Non si tratta solo di tecnologia. Si tratta di fiducia. Man mano che l'intelligenza artificiale diventa più pervasiva, la firma dei modelli deve diventare una pratica standard, proprio come la firma del codice anni fa. Il punto è che non si tratta più solo di firmare il codice, ma di firmare le macchine che pensano.
Le macchine stanno pensando ed è ora di iniziare a firmarle. Questo è solo l'inizio della conversazione. E noi di Sectigo ci impegniamo a condurla. Restate sintonizzati per ulteriori informazioni su questo argomento.
